L'UOMO RAGNO IN UN POST DICE LA SUA... E SUPERMAN E BATMAN HANNO OVVIAMENTE QUALCOSA DA RIDIRE..IHIHIHIHIHIH
venerdì 30 agosto 2013
"500 EURO A UNA SQUILLO PER ANDARE CON MIO FIGLIO DISABILE", L'ANNUNCIO DELLA MADRE
Ciò che davvero spinge Adriana a chiedere di riaprire le case di tolleranza è qualcosa di molto più intimo: dare al proprio figlio disabile, un 30enne rimasto paralizzato in seguito a un incidente, la possibilità di soddisfare i propri desideri sessuali. Fino ad avere, eventualmente, un rapporto completo.
«Mio figlio ha le stesse identiche pulsioni che ha qualsiasi giovane della sua età - spiega la madre - tanto più che a causa della sua condizione non ha mai avuto alcuna storiella come solitamente capita nell'adolescenza». E da qualche tempo ha iniziato a chiedere, in modo sempre più netto, di avere le stesse possibilità dei suoi coetanei. Anche nella sfera sessuale, fino a oggi solo immaginata.
Adriana, superato un iniziale choc, non è rimasta a guardare e ha cercato in tutti modi di trovare una risposta alla domanda del figlio. «Mi sono informata -spiega - ho visto che in paesi come l'Olanda è contemplata la figura dell'assistente sessuale per disabili. Ma qui non c'è nulla del genere».
Così, dato che cambiare paese è una missione impossibile, non sono rimaste che le prostitute. «Non quelle che si vedono sulle strade - tiene a specificare - Mi sono guardata attorno e mi sono messa alla ricerca di una persona che potesse accettare, ma allo stesso tempo garantire sicurezza e pulizia».
Alla fine l'ha trovata. Al primo incontro organizzato con suo figlio, poi, tutto è andato per il meglio. Nonostante lui fosse a conoscenza del fatto che veniva pagata dalla madre. «Non mi sembrava vero che tutto fosse andato bene - ricorda la donna- e infatti poi non è stato così». Perché la squillo ha sì accettato di fare sesso con il giovane disabile, ma ha chiesto una cifra che si aggira attorno ai 500 euro a incontro. Una cifra insostenibile.
«Adesso sono sola tra mio figlio che mi chiede di continuare e l'impossibilità di far fronte a una spesa del genere -rivela- Trovarne un'altra di cui potersi fidare è praticamente impossibile. Non so cosa fare».
«Per questo penso sia fondamentale riaprire le case chiuse, magari organizzate in modo diverso ma sicure e con prezzi controllati -conclude Adriana- per dare alle persone disabili come mio figlio la possibilità di vivere la sfera sessuale in modo normale, come tutti gli altri, senza che le famiglie alle prese con problemi del genere siano costrette a seguire percorsi comunque poco sicuri e ad affrontare spese folli per vedere felice il proprio ragazzo».
INDIA CHOC, DONNA AVVELENATA DAL MARITO. "NON MI HAI DATO FIGLI MASCHI, DEVI MORIRE"
NEW DELHI - Una sposa indiana di 28 anni è morta mercoledì dopo essere stata costretta ad ingerire un potente veleno dal marito, e dai parenti di questo, con l'accusa di «non essere capace di mettere al mondo un figlio maschio».
La vicenda, riferita oggi dal quotidiano The Times of India, ha avuto per scenario il villaggio di Siya, nello Stato di Madhya Pradesh (India centrale), dove la donna di nome Sadhna viveva con il marito, sposato 12 anni fa, e due figlie. Phool Singh, padre della vittima, ha raccontato che fin dai primi anni di matrimonio la donna aveva subito forti pressioni, prima per un aumento della dote pattuita, e poi per il fatto di non riuscire a concepire figli.Dopo un trattamento medico, comunque, Sadhna ha messo al mondo due figlie. Ma a questo punto le vessazioni si sono concentrate sull'impossibilità di avere un figlio maschio. Singh ha anche assicurato che la famiglia del marito ha preso contatto con un santone il quale ha sentenziato che «la donna non avrebbe mai potuto avere un figlio maschio».
Dopo aver ascoltato il verdetto del guru, riferisce il giornale, il marito ed i parenti hanno deciso di sopprimere Sadhna: «L'hanno prima picchiata selvaggiamente, obbligandola poi ad ingerire il veleno». Inutile la corsa verso un ospedale di Jhansi dove la giovane sposa è deceduta mercoledì, non prima di aver riferito con dovizia di particolari le torture a cui era stata sottoposta.
La vicenda, riferita oggi dal quotidiano The Times of India, ha avuto per scenario il villaggio di Siya, nello Stato di Madhya Pradesh (India centrale), dove la donna di nome Sadhna viveva con il marito, sposato 12 anni fa, e due figlie. Phool Singh, padre della vittima, ha raccontato che fin dai primi anni di matrimonio la donna aveva subito forti pressioni, prima per un aumento della dote pattuita, e poi per il fatto di non riuscire a concepire figli.Dopo un trattamento medico, comunque, Sadhna ha messo al mondo due figlie. Ma a questo punto le vessazioni si sono concentrate sull'impossibilità di avere un figlio maschio. Singh ha anche assicurato che la famiglia del marito ha preso contatto con un santone il quale ha sentenziato che «la donna non avrebbe mai potuto avere un figlio maschio».
Dopo aver ascoltato il verdetto del guru, riferisce il giornale, il marito ed i parenti hanno deciso di sopprimere Sadhna: «L'hanno prima picchiata selvaggiamente, obbligandola poi ad ingerire il veleno». Inutile la corsa verso un ospedale di Jhansi dove la giovane sposa è deceduta mercoledì, non prima di aver riferito con dovizia di particolari le torture a cui era stata sottoposta.
giovedì 29 agosto 2013
GENOVA, DUE DONNE FACEVANO SESSO IN UN PARCO VICINO I BIMBI: "ERANO NUDE"
GENOVA - Completamente nude facevano l'amore sul prato vicino all'area per bambini dei parchi Gropallo, a Nervi, per niente intimidite dalla presenza di piccoli e adulti.
Due donne di 29 e 28 anni, genovesi, sono state denunciate dai carabinieri per atti osceni in luogo pubblico. L'episodio è avvenuto ieri sera. I militari le hanno sorprese durante un servizio di controllo nel parco. Le due, secondo quanto riferito dai militari, stavano compiendo atti sessuali.
Due donne di 29 e 28 anni, genovesi, sono state denunciate dai carabinieri per atti osceni in luogo pubblico. L'episodio è avvenuto ieri sera. I militari le hanno sorprese durante un servizio di controllo nel parco. Le due, secondo quanto riferito dai militari, stavano compiendo atti sessuali.
SIRIA, IL PADRE RIABBRACCIA IL FIGLIO CHE CREDEVA MORTO: LACRIME E COCCOLE -VIDEO
VIDEO Senza parole
DAMASCO - Una storia a lieto fine questa, in mezzo alla selva di drammi e atrocità che stanno avvenendo in questi giorni in Siria.
Questo video sta letteralmente spopolando sul web: un padre riabbraccia suo figlio, creduto morto nell'attacco chimico di qualche giorno fa.
Il filmato, girato nella città siriana di Zamalka, è stato postato su YouTube e riprende gli intimi momenti nei quali padr e figlio si ricongiungono, scacciando via tutte le paure.
mercoledì 28 agosto 2013
FILM A LUCI ROSSE E ORGE CON RICATTO. "ZITTA O MANDO IL VIDEO A TUO MARITO"
ROVIGO - Rischia dai 6 ai 12 anni di carcere.L'accusa, per A.C., melarese, è gravissima: sfruttamento della prostituzione, aggravata dalla minaccia e anche dalla violenza. L'inchiesta inizia nel 2011 e le vicende che stanno alla sua base si inseriscono in un contesto, se non di vera e propria perversione, comunque di esperienze sessuali quasi al limite.
L'uomo, infatti, assieme alle donne che lo hanno poi denunciato, due ex compagne, ognuna delle quali chiaramente sua partner in tempi differenti, scatta foto hard e gira filmini decisamente «pesanti». Anche per chi, in vita sua, ne ha viste eccome. Sin qui, nulla di vietato: dalla visione dei «cortometraggi», infatti, non emerge nessuna costrizione. Anzi, sembra che tutti i partecipanti ai giochi, con tanto di ingegnosi attrezzi ed ausilii, traggano reciproca e piena soddisfazione da quanto stanno facendo.
Il problema, però, a quanto lamentato nelle denunce presentate dalle due donne, sta altrove. Ossia nell'impiego che di quelle immagini e di quei filmati, in un secondo tempo, sarebbe stato fatto da A.C. che li avrebbeutilizzati come una vera e propria arma di ricatto.
Sotto la minaccia che venissero mostrati ai loro mariti e parenti, infatti, le due donne sarebbero state costrette a partecipare a sessioni di sesso di gruppo con estranei, anche 15 uomini in una volta. Che, per essere ammessi in questo ristretto gruppo, avrebbero pure pagato.
L'uomo, infatti, assieme alle donne che lo hanno poi denunciato, due ex compagne, ognuna delle quali chiaramente sua partner in tempi differenti, scatta foto hard e gira filmini decisamente «pesanti». Anche per chi, in vita sua, ne ha viste eccome. Sin qui, nulla di vietato: dalla visione dei «cortometraggi», infatti, non emerge nessuna costrizione. Anzi, sembra che tutti i partecipanti ai giochi, con tanto di ingegnosi attrezzi ed ausilii, traggano reciproca e piena soddisfazione da quanto stanno facendo.
Il problema, però, a quanto lamentato nelle denunce presentate dalle due donne, sta altrove. Ossia nell'impiego che di quelle immagini e di quei filmati, in un secondo tempo, sarebbe stato fatto da A.C. che li avrebbeutilizzati come una vera e propria arma di ricatto.
Sotto la minaccia che venissero mostrati ai loro mariti e parenti, infatti, le due donne sarebbero state costrette a partecipare a sessioni di sesso di gruppo con estranei, anche 15 uomini in una volta. Che, per essere ammessi in questo ristretto gruppo, avrebbero pure pagato.
domenica 25 agosto 2013
LE "TAG" DIVENTANO ETICHETTE INTELLIGENTI: I DISTRATTI TROVERANNO GLI OGGETTI SMARRITI
Piccoli dispositivi autoalimentati, adesivi o collegabili in altri modi, ci aiuteranno a trovare gli oggetti geolocalizzandoli attraverso uno smartphone, un tablet o un computer. Già tre i prodotti prossimi al lancio, due vengono da startup e uno da Nokia
LA DISTRAZIONE e alcuni dei suoi effetti quotidiani potrebbero presto diventare un ricordo grazie alla tecnologia. Almeno, quella categoria di situazioni che capitano a tutti, quando non ci si ricorda dove siano andate a finire le chiavi, la borsa, quel particolare caricabatteria e un'infinità di possibili oggetti. A lavorare sulla soluzione "due punto zero" agli effetti della distrazione sono grandi aziende e startup, e a breve arriveranno sul mercato i prodotti per risolverli. Ma come? Con un accessorio fisico, una "tag", un'etichetta digitale, ma molto reale, da applicare agli oggetti.
L'idea è semplice: con dei piccoli dispositivi alimentati a batterie (che durano mesi e mesi), adesivi o collegabili agli oggetti, questi ultimi possono essere rintracciati attraverso uno smartphone, un tablet o un computer. Ci sono già tre prodotti prossimi al lancio, due vengono da startup e uno da Nokia. I primi due sono Tile e Stick n' Find e funzionano in maniera simile. Si applicano sull'oggetto che si intende monitorare e da quel momento in poi, la tag invierà costantemente informazioni sulla posizione. Attraverso un'applicazione sarà possibile individuare dove si trovano in qualunque momento, con opportuni avvisi di prossimità. L'idea di Nokia si chiama Treasure tag ed è del tutto riconducibile a quella delle due startup, ma sarà esclusiva per i dispositivi Lumia, aggiornati a Bluetooth 4.0. e ,le tag potrebbero avere batterie sostituibili.
LA DISTRAZIONE e alcuni dei suoi effetti quotidiani potrebbero presto diventare un ricordo grazie alla tecnologia. Almeno, quella categoria di situazioni che capitano a tutti, quando non ci si ricorda dove siano andate a finire le chiavi, la borsa, quel particolare caricabatteria e un'infinità di possibili oggetti. A lavorare sulla soluzione "due punto zero" agli effetti della distrazione sono grandi aziende e startup, e a breve arriveranno sul mercato i prodotti per risolverli. Ma come? Con un accessorio fisico, una "tag", un'etichetta digitale, ma molto reale, da applicare agli oggetti.
L'idea è semplice: con dei piccoli dispositivi alimentati a batterie (che durano mesi e mesi), adesivi o collegabili agli oggetti, questi ultimi possono essere rintracciati attraverso uno smartphone, un tablet o un computer. Ci sono già tre prodotti prossimi al lancio, due vengono da startup e uno da Nokia. I primi due sono Tile e Stick n' Find e funzionano in maniera simile. Si applicano sull'oggetto che si intende monitorare e da quel momento in poi, la tag invierà costantemente informazioni sulla posizione. Attraverso un'applicazione sarà possibile individuare dove si trovano in qualunque momento, con opportuni avvisi di prossimità. L'idea di Nokia si chiama Treasure tag ed è del tutto riconducibile a quella delle due startup, ma sarà esclusiva per i dispositivi Lumia, aggiornati a Bluetooth 4.0. e ,le tag potrebbero avere batterie sostituibili.
sabato 24 agosto 2013
VIDEO: IL DISCORSO DEL BIMBO CHE NON VUOLE MANGIARE IL POLPO E CHE COMMUOVE IL WEB
SENZA PAROLE
Questo video è pieno di saggezza, un bimbo di pochi anni, Luiz Antonio, riesce a fare un discorso ragionato e per lui ovvio… gli animali per mangiarli muoiono, gli animali non devono morire, bisogna prenderci cura di loro non ucciderli….
Queste le parole del bimbo che nella sua innocenza giunge ad una cruda realtà. All’inizio può sembrare un po’ strano, una mamma che dice al figlio che gli animali si uccidono per mangiarli, ma lui… riesce a convincerla… e sicuramente riesce a far riflettere. Alla fine la mamma si convince che il piccolo ha ragione e si commuove… il piccolo le chiede : “Mamma perché piangi?”.
Questo video è pieno di saggezza, un bimbo di pochi anni, Luiz Antonio, riesce a fare un discorso ragionato e per lui ovvio… gli animali per mangiarli muoiono, gli animali non devono morire, bisogna prenderci cura di loro non ucciderli….
Queste le parole del bimbo che nella sua innocenza giunge ad una cruda realtà. All’inizio può sembrare un po’ strano, una mamma che dice al figlio che gli animali si uccidono per mangiarli, ma lui… riesce a convincerla… e sicuramente riesce a far riflettere. Alla fine la mamma si convince che il piccolo ha ragione e si commuove… il piccolo le chiede : “Mamma perché piangi?”.
giovedì 22 agosto 2013
INFERMIERA SI SIEDE SU RAGAZZA PARALIZZATA E RISPONDE AL CELLULARE (FOTO)
Una infermiera pigra si ha usato le gambe di una bambina paralizzata come sedia per rispondere al cellulare.
La donna è molto probabilmente una infermiera che aveva staccato un attimo dal suo lavoro, e per farlo ha pensato bene di usare le gambe della ragazza disabile come appoggio.
La foto è stata postata sul forum americano Reddit dove gli user si sono scatenati a cercare di identificare l’infermiera.
La donna è molto probabilmente una infermiera che aveva staccato un attimo dal suo lavoro, e per farlo ha pensato bene di usare le gambe della ragazza disabile come appoggio.
La foto è stata postata sul forum americano Reddit dove gli user si sono scatenati a cercare di identificare l’infermiera.
martedì 6 agosto 2013
PARTORÌ DUE GEMELLINE, POI 9 ANNI DI COMA: RISARCIMENTO DA 3,5 MILIONI
PADOVA - I soldi non
ridaranno la mamma a due gemelline rimaste praticamente orfane il giorno dopo
la nascita con il taglio cesareo all’ospedale di Camposampiero. Nè i milioni di
euro riporteranno la serenità e la felicità a un giovane marito, la cui moglie è
entrata in coma sei giorni dopo il parto quando aveva ventisei anni e ha
vissuto per nove anni senza rendersi più conto che era in questo mondo.
ALICE, LA GIOVANE SPOSA UCCISA A LOS ANGELES: ECCO L'AUTO CHE L'HA TRAVOLTA
ROMA - Un'auto nera,
lanciata a tutta velocità sui passanti. Ecco il video che riprende quei
terribili attimi in cui Alice Gruppioni, la giovane bolognese che era sul
lungomare di Venice Beach, a Los Angeles, per il viaggio di nozze, è stata
travolta e uccisada un guidatore forse in preda ad un raptus o, peggio, che
scientemente ha voluto lanciare la sua vettura sui passanti.
La polizia di Los Angeles ha
arrestato Nathan Campbell, un uomo di 38 anni, fissando in un milione di
dollari la cauzione.
In un primo momento
non si era fermato a prestare i soccorsi, poi si è spontaneamente consegnato
alla polizia che lo stava cercando.
"CON ALICE È COME FOSSE MORTO ANCHE CHRISTIAN" Christian
Casadei, il marito di Alice Gruppioni «è come se fosse morto anche lui». È
Francesca, la cugina della giovane bolognese che sabato è stata uccisa,
travolta da un'auto a Venice Beach, a descrivere lo strazio di Christian
Casadei, che era con la moglie in luna di miele negli Usa.
«Pensiamo di
partire tutti insieme per andarla a prendere», ha detto, spiegando di non
sapere quando sara dato l'ok per il ritorno della salma. I genitori di Alice,
ha aggiunto la cugina parlando coi cronisti fuori dalla casa di Pianoro, «sono
sconvolti, non si rendono ancora conto».
domenica 4 agosto 2013
VIDEO: REGGISENO CON SORPRESA, ARRIVA DALLA THAILANDIA
SENZA PAROLE
Un ''push up'' può fare miracoli. Un'azienda di lingérie in Thailandia punta tutto sull'effetto a sorpresa per vendere il suo prodotto di punta.
Basta vedere cosa accade alla protagonista
Un ''push up'' può fare miracoli. Un'azienda di lingérie in Thailandia punta tutto sull'effetto a sorpresa per vendere il suo prodotto di punta.
Basta vedere cosa accade alla protagonista
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