Se
di tutti i sinistri presagi, il più grave è l’ottimismo, come scrisse un politico francese, la Juve non corre
rischi: è tornata ieri da Madrid con il
primo sì di Gonzalo Higuain, ma senza farsi troppe illusioni.
La
strada è ancora lunga, forse fino a luglio, e con il giocatore è presto per
parlare di accordo, per non parlare di quello con il Real Madrid, neppure sono
partiti i colloqui. Si può però pure allontanare il più tetro pessimismo:
volando in Spagna, l’ad bianconero Beppe Marotta e il ds Fabio Paratici hanno
comunque strappato l’assenso dell’attaccante argentino, cui piace l’idea di
trasferirsi alla Juve.
Poi, certo, non significa
essere al riparo dalla concorrenza.
Per
dire, i bianconeri sono disposti a dare al giocatore fino a 4,5 milioni (con il
Real viaggia sui 3,8 a stagione), ma ci sono club che potrebbero sparare ben
più alto. Uno è l’Arsenal, visto che Arsene Wenger ha parlato già alcune volte
con Jorge, papà e manager di Higuain, lo stesso presente ieri davanti ai
dirigenti juventini.
L’arrampicata
resta comunque quella con il venditore, cioè Florentino Perez, che per
l’argentino continua a sparare
altissimo: dai 35 ai 30 milioni di euro, quando la Juve, al massimo, si
potrebbe issare sui 22-25.
Le
opzioni nella lista bianconera non sono comunque finite, visto che Marotta e
Paratici tengono aperti i contatti per Carlos
Tevez, Chicharito Hernandez, il messicano forse in uscita dallo United, e Pablo Osvaldo, che la Roma venderebbe
volentieri.
Tra
l’uno e l’altro, però, c’è una bella differenza.
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